Titolo Proprio: Arca di Noè
Autore: Pedro Angel
Collocazione: c. 165 r.
Classificazione: Bibbia, Teologia, Religioni
IconClass: 71B322
Datazione Certa: 1587
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 10,5 x 17
Tag: arca, Noè, ,
La storia di Noè occupa uno spazio importante nelle Sacre Scritture. Viene affrontata in tre capitoli della Genesi e risulta menzionata nei libri di Isaia, Ezechiele, nella Sapienza e nell’ Ecclesiastico. Riferimenti a Noè si trovano anche negli Apocrifi dell’Antico Testamento, nel libro di Enoch e nei Giubilei. Nel Nuovo Testamento il significato escatologico dell’Arca di Noè appare nelle parole di Cristo stesso: Il mondo sarà negli agi. Ci saranno banchetti, feste, matrimoni proprio come al tempo di Noè, prima del diluvio. Anche allora la gente non volle credere a ciò che stava per accadere, finché non venne il diluvio e spazzò via tutti quanti. Così accadrà anche per il mio arrivo. Noè è l’uomo scelto da Dio per agire sul destino dell’umanità, l’arca è chiarissima prefigurazione della Chiesa, dove gli eletti trovano salvezza. Nell’arte medievale l’arca simboleggia Cristo e la Chiesa. Nel Flos Sanctorum la vita di Noè occupa quattro capitoli, uno dei quali si intitola: Como la Arca de Noè fue figura de la yglesia, la una combatida de las aguas del diluvio, la otra de hereges. L’incisione in esame racchiude due momenti salienti della storia di Noè: l’annuncio da parte di Jahvè dell’imminente diluvio e l’imbarco degli animali nell’arca. Sll’estrema destra dell’incisione, Mosè inginocchiato con le braccia e mani verso l’alto sta rispondendo a Jahvè che compare tra le nuvole colto nel momento esatto in cui annuncia il diluvio e vestito con un mantello e la tiara. Nel resto della xilografia, la storia continua e assistiamo all’ingresso degli animali nell’arca. L’arca è una casa al di sopra di una barca, iconografia tipicamente medievale del soggetto. Sulla passerella sfilano gli animali a coppia. La scelta di inserire due scene simultaneamente inerenti la vita di Noè non è una novità: si riscontrano arche e composizioni molto simili eseguite da altri incisori, come nel caso di Etienne Delaune e Pierre van derBorcht, che usa un’arca molto simile per illustrare: Imagines et figurae Bibliorum, stampato ad Anversa nel 1581. In questo caso la xilografia assume ruolo decorativo e si colloca alla fine dei capitoli dedicati alla vita di Isacco.
Bibliografia:
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