Titolo Proprio: Giosafat in trono
Autore: Ignoto
Collocazione: c. 320 r.
Classificazione: Bibbia, Teologia, Religioni
IconClass: 44B113
Datazione Certa: 1587
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 10,5 x 17
Tag: Re, Giosia, ,
La xilografia rappresenta un re seduto su di un grande trono e coperto da un baldacchino che occupa il centro della composizione, mentre un uomo con una spada e vestito di una tunica corta, calzari a metà polpaccio e grande turbante gli porge un libro; su entrambi i lati della composizione si vede raffigurata una città idealizzata. La resa goffa e poco accurata porta a pensare che sicuramente l’incisione è stata eseguita da un allievo di Pedro Angel: da notare la presenza di una colonna sulla destra e in primo piano priva di valore strutturale, o la scarsa resa prospettica dell’ambiente, e gli atteggiamenti e le espressioni dei personaggi, sempre estremamente ricercate in Pedro Angel, appena accennate. Nonostante gli scarsi risultati ottenuti dall’artista, questa xilografia resta importante ai fini della ricerca per la scelta consapevole di rendere l’incisione il più possibile anonima, in modo che fosse utile per rappresentare personaggi e situazioni diverse. In questo caso l'incisione accompagna i dieci capitoli riguardanti la vita di Giosia, re di Israele, il cui regno durò per trentuno anni. Questo monarca fu importantissimo per le riforme religiose e la promozione di un regno teocratico basato sull’unione di potere temporale e spirituale, motivo per cui Villegas dedica un’ampia sezione alla sua vita. La xilografia viene inserita nell’approfondito racconto del ritrovamento del Libro della Legge da parte di Elcia, ed in questo caso il messo che nella didascalia consegna il libro è Safàn, segretario del tempio incaricato dal sommo sacerdote Elcia, mentre la figura sul Trono è evidentemente Giosia. Vediamo poi la penultima e l’ultima rispettivamente alla fine dei tre capitoli dedicati alla vita di Daniele e all’inizio dei capitoli dedicati alla vita della regina Ester. Sebbene entrambe abbiano valore decorativo, la settima è sicuramente la più emblematica, poiché Villegas concentra tutta l’attenzione narrativa sull’intercessione di Ester presso il Re Assuero, episodio che per la chiesa prefigura il ruolo della Vergine come mediatrice del Giudizio Universale.
Bibliografia:
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