Titolo Proprio: Lot e le figlie
Autore: Pedro Angel
Identificativo: 12 et 13 [1] 3.16
Collocazione: c. 246 r.
Classificazione: Bibbia, Teologia, Religioni
IconClass: 71C125
Datazione Certa: 1587
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 10 x 15
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Descrizione:

Alonso de Villegas dedica tre capitoli all’interno della sua opera alla vita di Lot, il nipote di Abramo che si stabilì con la famiglia a Sodoma. Secondo il racconto biblico, prima di distruggere la città a causa della corruzione dei suoi abitanti, Dio inviò due angeli da Lot, unico abitante onesto di Sodoma, affinché si salvasse insieme alla famiglia. Gli angeli intimarono a Lot di scappare dalla città senza mai voltarsi indietro, ma la moglie, durante la fuga, trasgredì l’ordine e venne tramutata in una statua di sale. Lot e le due figlie trovarono rifugio in una grotta e, decise a perpetrare la stirpe, lo fecero ubriacare e si approfittarono di lui. Da questa unione incestuosa nacquero due figli maschi: Moab e Ben Aman. In questa incisione, Pedro Angel riassume i momenti salienti del racconto biblico con una tripartizione della scena. Gli episodi sono inseriti in un paesaggio di tipo manierista, mentre sullo sfondo si innalzano le immense colonne del fumo di Sodoma in fiamme; in secondo piano, compare sulla destra una figura stilizzata, che se ne sta rivolta immobile verso la città, nella quale è possibile riconoscere la moglie di Lot trasformata in statua. A seguire, in primo piano sulla sinistra è raffigurato Lot reso ebbro dalle figlie. L’ ampio uso della linea tratteggiata, l’ambientazione naturale, di stampo “romantico”, con alberi spezzati, chiome mosse dal vento e rocce rese nel dettaglio, le figure snelle, fluide e sempre molto dinamiche sono le caratteristiche principali dell’incisore, che si firma con il monogramma P.A. in basso a destra. L’immagine compare all’interno dei volumi del Flos Sanctorum due volte: la prima, nel II tomo, accompagna i capitoli dedicati alla vita di Lot; la seconda, quella in esame, alla carta 246 r del III tomo, laddove assume valenza puramente decorativa accompagnando la sezione dedicata alla vita di San Federico.


Bibliografia:

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