Titolo Proprio: Gesù al cospetto di Caifa
Autore: Ignoto
Soggetto: Gesù al cospetto di Caifa
Identificativo: 12 et 13 [1] 7-2.41
Collocazione: p. 796
Classificazione: Bibbia, Teologia, Religioni
IconClass: 73D3222; 73D321
Datazione Certa: 1609
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 6,5 x 7,5
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Descrizione:

L’immagine si colloca al primo discorso relativo alla passione di Cristo. Racconta il Villegas che i Vangeli sono tutt’altro che concordi nel descrivere gli eventi che ebbero luogo tra l’arresto di Gesù nell’orto del Getsemani e la salita al Calvario. L’autore discorre nello stesso capitolo del processo di Gesù, concentrandosi particolarmente sui personaggi di Anna e Caifa. Ritengo probabile che la xilografia si riferisca a entrambi gli episodi, assumendo valenza assolutamente illustrativa e decorativa delle parole del Villegas: Gesù fu condotto al cospetto di Anna, suocero di Caifa, promotore della cattura di Cristo, e interrogato da lui. Poi Gesù venne spedito da Caifa.
Gesù è raffigurato in piedi davanti ad Anna, con le mani legate; una delle guardie quella che precede il Salvatore, alza il braccio per colpirlo sul volto.
La scena è figurativamente molto rara e non è facilmente distinguibile dalla successiva.
La conferma che Cristo diede a Caifa di essere il Messia equivaleva per la legge ebraica a uno spergiuro, e come tale era punibile con la morte; la scena di Gesù davanti a Caifa mostra il momento in cui il sommo sacerdote del Sinedrio si straccia le vesti gridando: «Ha bestemmiato!» Caifa è raffigurato mentre si scopre il petto. Cristo è in piedi legato circondato da soldati. Come nella scena precedente, uno di essi alza un braccio per colpirlo.
Osservando attentamente l'incisione è evidente quanto l’artista si sia impegnato al fine di rendere la scena illustrativa di entrambi gli episodi: Caifa si sta evidentemente strappando i vestiti, tiene le mani sul petto e la parte inferiore della veste risulta vistosamente scucita, ma il suo contegno stoico permette all’artista di usarlo come Anna raffigurato con le mani sul petto. L’espediente è riuscitissimo, la scena, come un’illusione ottica plasma il suo significato a seconda del contesto.


Bibliografia:

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