Una donna è rappresentata in un ambiente aperto sul cui sfondo si intravede un paesaggio cittadino ed è inginocchiata di fronte a un mobile (inginocchiatoio) con le mani giunte. Nel cielo sopra di lei ci sono due figure circondate da nuvole: un uomo adulto e un angelo. In questa sezione viene inserita un’immagine che rappresenta l’Annunciazione. Come si evince dal testo, in realtà Tarsia si sta riferendo al momento successivo al matrimonio di Maria in cui ella si sente spaventata per la presenza di così tante persone e si ritira nelle sue stanze per pregare e parlare direttamente con Dio. Ad ogni modo, questa annunciazione avviene nel cortile esterno alla casa della Vergine in presenza dell’angelo Gabriele e di Dio rappresentato in forme umane. La reliquia della Santa Casa della Vergine, luogo dove si svolse questo fondamentale episodio, è conservata nella Basilica di Loreto e nella Libraria appartiene un piccolo opuscolo dedicato alla storia della reliquia (Girolamo Angelita, Lauretanae Virginis historia, Roma 1525). Inoltre, in questa sottoscansia esiste un'altra illustrazione che raffigura l'Annunciazione (12-13 [2] 4. 7) che avviene sempre in un ambiente aperto sul cui sfondo si intravede un paesaggio cittadino alla presenza della'angelo Gabriele ma senza la personificazione del Dio Padre. Questa immagine può essere efficacemente messa a confronto con l’Annunciazione realizzata da Federico Barocci per la Cappella dei Duchi nella Basilica di Loreto, commissionata da Francesco Maria II Della Rovere, ove però manca la rappresentazione umana del Dio Padre. Invece, nel dipinto che eseguì Lorenzo Lotto nel 1534, sopra alla figura angelica vi è anche la personificazione di Dio che, avvolta da un manto rosso, partecipa all’incarnazione di Cristo nel ventre di Maria.

Nessuna immagine a confronto

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