Titolo Proprio: Schema del bassorilievo
Autore: Giacomo Vivio dell'Aquila
Tipologia: Inventor
Identificativo: 50 [10] 8.2
Collocazione: (c. 4v)
Classificazione: Arti liberali e varie
IconClass: 47F12
Datazione Stimata: 1590
Tecnica: Calcografia
Tecnica calcografica: Acquaforte
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 22,2 x 15,9
Tag: schema, progetto, bassorilievo, Giacomo Vivio

Descrizione:

L’immagine, illustrativa, rappresenta la struttura del bassorilievo realizzata in cera e contornata dall’iscrizione “MISTERIA CREATIONIS MVNDI Q. REDEMPTIONIS DIVINARVM HVMANARVM Q. ACTIONVM ATQ. TREMI IVDICII ET GEENNÆ ET BEATITVDINIS AETERNÆ”.
La struttura è suddivisa verticalmente in tre fasce; la prima fascia a sinistra è a sua volta suddivisa orizzontalmente in undici sezioni: dall'alto, la prima racchiude un poligono al cui interno è un numero che rimanda ad un testo esplicativo, ai lati due simboli maschili per indicare le figure che quegli spazi devono ospitare; la seconda fascia racchiude un ottagono, anch'esso contenente dei numeri, incorniciato da una fascia numerata, ai quattro angoli simboli femminili; la terza sezione è uguale e speculare alla prima, perciò il poligono in essa contenuto è rivolto verso il basso, segue una fascia stretta al cui interno tre ovali racchiudono il simbolo femminile e alcuni numeri. Lo schema si ripete nelle restanti sezioni della fascia.
La fascia verticale centrale è suddivisa in tre sezioni: la prima ospita un ottagono numerato inquadrato da una cornice numerata, tangente nei lati obliqui a cerchi numerati iscritti in triangoli; i lati lunghi dell’ottagono sono tangenti a due riquadri numerati. La sezione è inquadrata da due lesene recanti lo Spirito Santo in forma di colomba e tre monti sormontati da una stella; nell’intenzione dell’autore in questo modo si indica la discesa dello Spirito Santo dopo l’Ascensione sul mondo soggetto alla Santa Romana Chiesa.
La sezione centrale, più grande, ospita la riproduzione dell’architettura della parete del Giudizio Universale affrescata da Michelangelo. All’interno, oltre la numerazione, le iscrizioni “SIXTO QVINTO DEI VICARIO ET RELIGIONIS ET IVSTITIAE PROPAGATORI DICATVM” e “Pianta et Ripartimento dell’Opera col Discorso”. Questa sezione è inquadrata da una cornice recante l’iscrizione “ET IN CARNE MEA VIDEBO DEVM SALVATOREM MEVM” tratta dal libro di Giobbe.
L’ultima sezione ripete lo schema della prima ma inserisce nell’ottagono l’iscrizione “D. O. M. Honor et Gloria. Jacobus Viuius Presbiter Aquilanus et V. I. D. mira feliciter arte sculpsit atque excogitauit, anno 1588”, al di sotto della quale un piccolo ovale numerato poggia su un drappo.
La terza fascia verticale ripete lo schema della prima.


Bibliografia:

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Immagini Esterne a confronto

1) Stampa con Diluvio Universale: I due fogli fanno parte di un'incisione che Ambrogio Brambilla trasse nel 1588 da un'opera, oggi perduta, di Giacomo Vivio: un bassorilievo in cera colorata su ardesia raffigurante la volta della Sistina con il Giudizio Universale al centro. Dell'incisione era nota solo la parte con il Giudizio del quale è conservato un esemplare alla Biblioteca Marucelliana di Firenze.
2) Giudizio Universale da Michelangelo e episodi biblici: Opera di Giacomo Vivio rappresentate l'esito grafico dello schema tecnico presentato nel libro "Discorso sopra la mirabil opera di basso rilievo di cera stuccata con colori ..." di Giacomo Vivio. La stampa è incorniciata all'interno del Gabinetto delle Stampe e reca il numero d'inventario BAVOA.287