La xilografia, con funzione didattico-descrittiva, presente nel capitolo «La miniera del ferro et natura sua», mostra un forno «così si chiamano certe maniche gradi di gradissima tenuta di carbone» nel quale viene lavorato il minerale dopo essere stato cavato e lavato. Questa tipologia di forno è accostata al muro e affiancata da un mantice per alimentare il fuoco attraverso l’aria con una forma definita «di un paro d’ale», alto dalle sei alle otto braccia e mosso dalla pressione di una ruota azionata dall’acqua, grazie ad essa si gonfia come un ventaglio per generare l’aria necessaria a spostare il carbone al fine di rendere il ferro più dolce e trattabile dopo essere stato cotto più volte e lasciato evaporare.

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