Titolo Proprio: Modo di fondere «a cazza»
Autore: Ignoto
Identificativo: 50 [19] 22.44
Collocazione: c. [105] v.
Classificazione: Arti liberali e varie
IconClass: 47A212, 41B1311, 25D142
Datazione Certa: 1558
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 5,2 x 10,4
Tag: fondere, cazza, alchimia, pirotecnica

Descrizione:

L’immagine dal valore descrittivo ed esplicativo, rappresenta il modo di fondere «a cazza» in particolare l’argento, che Biringuccio «vid di fonder più volte in quantità» facilmente e con gran risparmio di carbone. Biringuccio spiega come la «cazza» sia un «catinetto piccolo, fatta sopra à una gabbietta, come uccellino, di uerghe di ferro, qual ha un manico da poterla facilmente cauare dalla fucina & portarla, doue ben ui uiene». Il suo aspetto si presenta in oltre «con una bocca larga, dinanzi piu alta che di drieto, e intorno all’orlo era un cerchio di ferro alto quattro buone dita». Accanto ad essa compare una fucina con «un buon paro di mantici grossi & ben appannati, & tal catinetto, fatto con buona terra ricotto & bene incenerato, si colloca auanti il boccolare, & à torno à torno sopra all’orlo se gli fa una corona di due o tre teste di mattoni, accioche contenghino meglio il carbone, & anco piu quantità, dapoi accesi, & bene infocata la cazza, e carboni, sopra à poco, à poco si mettono li pezzi della meteria, che uolete fondere, & fusa si fa cascar nel ricettacolo». La cazza in questione non è coperta da essa quindi in realtà si presenta «senza fucina e senza cinige» ma è esposta a giorno in una stanza sopra un tripide di ferro con dei mantici collegati con «le cane longhe & le bocche doue usciua il ueto (il vento) il teneuano sopra all’orlo della cazza». Il passaggio successivo sarà estrarre il prodotto dalla cazza per inserirlo negli stampi o nelle forme.


Bibliografia:

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