Titolo Proprio: Forno a forma di stanzetta con volta a botte
Autore: Ignoto
Collocazione: c. 24 v.
Classificazione: Arti liberali e varie
IconClass: 25D35; 41B1; 48C1422
Datazione Certa: 1558
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 5,2 x 10,3
Tag: forno, stanzetta, alchimia, pirotecnica
L’immagine, con intento descrittivo e didattico, rappresenta un adepto intento a montare una tipologia particolare di forno descritta dal Biringuccio nel capitolo primo del secondo libro sull’argento vivo e la sua miniera. Il forno in questione si presenta come un’architettura in miniatura, «una stanzetta piccola co una volta a botte, ouero a catino» e continua con lo spazio sottostante della navata circondato da un muro nel quale si trovano i fornetti adattati in modo tale che «le bocche, per le quali s’ha da dar fuoco» vengano fuori dalla stanza. All’interno vengono poi inseriti i recipienti «pignati» pieni di minerale in polvere e la legna da ardere per azionare il forno. Dopo aver chiuso le finestrelle il mercurio sentendo il caldo del fuoco vuole fuggire e evaporando sale ed esce dalle bocche dei vasi. Dopo questa operazione, quando la sostanza del mercurio è ormai totalmente evaporata, il prodotto viene lasciato raffreddare prima di essere recuperato dall’adepto. Quest’immagine sembra rievocare un’informazione contenuta anche all’interno del libro di Cipriano Piccolpasso, Li antichi tre libri dell’arte del vasaio, dove all’interno del suo discorso sulla lavorazione dei colori, contenuto nel secondo libro, l’autore descrive le migliori fornaci come «intere», «elevate» e a «cameretta».
Bibliografia:
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