Titolo Proprio: Stampi per «capanelli e mortaretti»
Autore: Ignoto
Collocazione: c. [120] v.
Classificazione: Arti liberali e varie
IconClass: 47D8
Datazione Certa: 1558
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 5,2 x 10,4
Tag: stampi, alchimia, pirotecnica,
L’immagine, con lo scopo descrittivo e didattico tipico di un manuale tecnico, mostra le forme per realizzare «capanelli», «mortaretti», «sonagli o altri lavori» attraverso degli stampi in cui verrà inserito il metallo fuso, un’illustrazione che mostra la conoscenza, da parte del Biringuccio, della tecnica di fusione a cera persa. Per realizzare le forme degli stampi, rappresentati nella figura centrale e in quella a destra, è necessario l’uso di «tufo giallo», «cenere di geme di castrato» e un «duodecimo di farina». Biringuccio spiega come questi elementi vengano prima incorporati insieme e poi mescolati ad «orina» e «vino», per inumidire il composto necessario a formare le staffette, in cui cavare i rilievi che dovranno avere «gitti e sfiatatoi» fondamentali per poter accogliere il metallo fuso. L’immagine si trova all’interno del VIII capitolo nel quale Biringuccio spiega «l’arte piccola del gitto» ossia l’arte fusoria, il passo viene citato come punto di riferimento da Cipriano Piccolpasso nel libro Li antichi tre libri dell’arte del vasaio, egli riconosce a Biringuccio un’importante funzione didattica e il suo merito di maestro degli artisti: «la pratica sua dovrebbe essere studiata da tutti gli uomini d’arte» in relazione alla fabbricazione con o senza gesso di rilievi e di concavi e soprattutto del «far delle forme» di pezzi.
Bibliografia:
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