Titolo Proprio: Macina per purificare l’oro
Autore: Ignoto
Collocazione: c. [142] r.
Classificazione: Arti liberali e varie
IconClass: 47C55, 25D13
Datazione Certa: 1558
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 5,2 x 10,4
Tag: oro, alchimia, pirotecnica,
La xilografia, con intento descrittivo, rappresenta due adepti all’opera intenti a muovere delle macine per estrarre la sostanza pura dall’oro senza «trauaglio di fusioni» ma unicamente tramite la forza della torsione e l’aggiunta della virtù del mercurio. Biringuccio descrive il procedimento partendo da una pila di pietra o di legname grande e murata nella quale aggiungere «vna macina di pietra, qual giri come d’vn molino, nel cui vacuo metteuisi la materia contenente l’oro, in vn mortaio ben maccinata, e dapoi lauata & asciutta, rimacinandola con detta macina, humidandola con aceto o acqua [...] e mettendoui sopra tanta quantità di mercurio che basti a coprirle e farle guazzar per dentro vn’hora o due, menando attorno la macina à mano». E’ interessante sottolineare la somiglianza di questo strumento con il mulino dei colori «alla urbinate» descritto da Cipriano Piccolpasso, realizzato con la «pietra focaja» con la quale «se ne forma un tondo in modo che egli sia piano dalla parte di sopra [...] e con calcina, rena e gesso mescolato insieme, fatta una fossa sotto terra in ella si incastri una tinella di legno e poi vi si murino le pietre con il detto calcistruzzo. Quel giro maggiore è il letto del mulino [...]. Questo piccolo è il suo macinello [...]».
Bibliografia:
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