Titolo Proprio: Frontespizio con Orfeo che incanta gli animali e Diana e Atteone
Autore: Nicolas Perrey
Tipologia: Sculptor
Soggetto: Frontespizio
Identificativo: 50 [7] 5.1
Collocazione: frontespizio
Classificazione: Arti liberali e varie
IconClass: 49M43; 940511; 97C1
Datazione Stimata: 1626
Tecnica: Calcografia
Tecnica calcografica: Bulino
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 17 x 11,5
Tag: caccia, Diana, Atteone, panoplie

Descrizione:

Il frontespizio è incorniciato da una finta architettura sormontata da una rappresentazione di Orfeo seduto in posizione centrale davanti a un grande albero, intento a suonare per ammansire gli animali radunati intorno. Lo strumento non è la caratteristica cetra o lira, ma una viola. Sullo sfondo è visibile un ameno paesaggio pianeggiante .
Ai lati del riquadro centrale, che racchiude il titolo del libro, due lesene sulle quali sono addossate due panoplie che non mostrano armi da battaglia, come di consueto, ma equipaggiamenti per la caccia. In alto sono rappresentate a mo’ di trofeo teste di prede; in basso, le armi per la caccia degli animali raffigurati. A sinistra, per la cattura di grossi animali come cinghiali, lupi, orsi, arieti, sono rappresentati strumenti quali balestra, spada, fucile, lancia, arco e frecce, corno da richiamo; a destra, in una composizione analoga, la panoplia è dedicata alla cattura di uccelli e animali da tana: una rete, una gabbietta, un piccone, un retino, una trappola per istrici e una lanterna.
Alla base, in una cornice con volute e angoli smussati, una piccola raffigurazione del noto episodio di Diana e Atteone. La dea della caccia viene sorpresa dal cacciatore Atteone mentre è intenta a fare il bagno con le sue ninfe. Adirata per l’intrusione, Diana architetta una terribile punizione: trasformerà il giovane in un cervo. Nell'immagine Diana, rappresentata con il tipico attributo della luna sul capo, è nuda nell’acqua insieme a una ninfa alle sue spalle; ha già scagliato la sua maledizione perché Atteone ha la testa di cervo e i suoi cani, non riconoscendolo, gli si rivoltano contro. Sullo sfondo un albero, a mo’ di panoplia con arco e fucile incrociati. Ai due lati della scena mitologica, posati su due volute della finta architettura, un falco e una civetta, entrambi uccelli addomesticabili per la caccia. Sebbene Alciati fornisca una chiave di lettura allegorica per Atteone aggredito dai cani “Contra i Ricettatori di Spadacini”, l’episodio, così come l'immagine di Orfeo, viene inserito quale rimando al mondo della caccia, dunque a scopo evocativo oltre che decorativo.


Bibliografia:
1) Alciati, Andrea, Emblemi di Andrea Alciato huomo chiarissimo dal latino nel volgare italiano ridotti, Padova, per P. P. Tozzi, 1626. - (75-76)

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