Titolo Proprio: Caccia al lupo e all'elefante
Autore: Nicolas Perrey
Soggetto: Caccia al lupo e all'elefante
Collocazione: p. 165
Classificazione: Arti liberali e varie
IconClass: 43C1112; 43C11125
Datazione Stimata: 1626
Tecnica: Calcografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 17 x 11,5
Tag: caccia, elefante, lupo, cani
L’incisione introduce al capitolo sulla caccia del lupo, rappresentata per l’appunto nella scena in primo piano.
Si tratta di una battuta di caccia coi cani. In effetti, il lupo poteva essere catturato anche solo dagli uomini ma la cosa richiedeva un numero ingente di persone per cui si rendeva necessario mobilitare il popolo, da radunarsi in occasione di feste minori, mai di domenica e nelle feste importanti, poichè come specificato nel testo, nei giorni di festa non si doveva cacciare.
Nella composizione, in primo piano, un lupo si difende dall’attacco di uno dei cani avventandoglisi al collo. Un cacciatore trattiene un cane inferocito, un altro, invece, sopraggiunge alle spalle della scena per colpire con la sua lancia un fianco del lupo.
La composizione è tagliata quasi a metà, in orizzontale, dalla differente natura del suolo e dunque dalla sua colorazione. Al di là di questa sorta di confine, delimitato anche da un tronco secco, lo scenario cambia. Due episodi distinti sono delimitati da un dislivello del terreno che funge da divisorio in senso verticale.
Sulla destra, il paesaggio diventa esotico grazie alla presenza di una palma e di due elefanti braccati da tre cacciatori. Uno dei pachidermi è già a terra e viene colpito con lancia e bastone. L’altro, sullo sfondo, con la proboscide all’insù, sta per essere colpito dal lanciere che gli arriva di fianco, evidentemente fuori misura, sullo sfondo una collina ricca di vegetazione. La caccia agli elefanti aveva luogo per il reperimento dell’avorio, materiale preziosissimo e molto in voga.
Sul lato sinistro, invece, un uomo incalza due cani alle calcagna di una lepre in fuga e, spingendoci ancor più verso il fondo, un cane rincorre un grosso e strano animale, mentre un cacciatore, armato di lancia, tagliato a metà dal bordo dell’incisione, irrompe sulla scena. Sul fondo, anche qui, una fitta vegetazione.
Bibliografia:
1) Raimondi, Eugenio, Delle caccie libri quattro aggiuntovi 'n questa nuova 'mpressione il quinto libro della villa, in Napoli, per Lazzaro Scoriggio, 1626. - (166-187, 191-192)
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