Titolo Proprio: Caccia alle tane e altre tecniche
Autore: Nicolas Perrey
Soggetto: Tecniche di caccia
Collocazione: p. 197
Classificazione: Arti liberali e varie
IconClass: 43C1142; 43C1142
Datazione Stimata: 1626
Tecnica: Calcografia
Tecnica calcografica: Bulino
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 17 x 11,5
Tag: caccia, tana, balestra, fucile
In primo piano ci sono due uomini alle prese con la cattura di un animale da tana del quale si intravede la testa emergere dal terreno, tra i due cacciatori. Quello di sinistra è armato di zappa ed è intento a rompere la tana per costringere l’animale ad uscirne, quello a destra, invece, sta pronto con una specie di retino per catturare dell’animale. Davanti a loro giace una preda, sulla destra un cane a fauci aperte sembra stia abbaiando. Infatti, la caccia agli animali da tana come volpi e tassi, avveniva anche grazie ai cani, che col loro latrato spaventavano le prede spingendole alle uscite delle tane dove stavano in agguato i cacciatori.
Una scena del tutto simile a questa si svolge sul fondo dell’incisione, una variante è la lanterna che tiene in mano uno dei due cacciatori, che sta ad indicare che si tratta di una battuta in notturna o comunque in condizione di scarsa illuminazione.
Il grande albero al centro separa le scene di caccia ai due lati. A sinistra un uomo armato di balestra si nasconde dietro un bue, con mantella e campanaccio al collo, preceduto da due uccelli in volo. Con questa tecnica, i cacciatori, nascosti dalla mole del bovino si potevano muovere senza essere notati dalle prede, sfruttando l'animale camuffato come scudo.
A destra, un prudente cacciatore si sporge dall’albero per spiare le anatre che sguazzano nello specchio d’acqua di fronte a lui. Si tratta evidentemente delle prede che colpirà con l’archibugio che tiene con entrambe le mani.
Su un’altura dello sfondo, in alto a destra, si scorge un castello sulla cui sommità sventola un vessillo.
L’incisione si dimostra una chiara derivazione da un disegno di Giovanni Stradano per le arazzerie Medici per Poggio a Caiano. Poiché il dettaglio del cane, qui a sinistra, non compare nei cartoni per gli arazzi, si direbbe che Perrey si sia rifatto alla versione del disegno che Stradano ripropose nel Venationes (tav. 54), come fece d’altra parte, per molte altre incisioni di questo libro.
Bibliografia:
1) Baroni Vannucci, Alessandra, Jan Van Der Straet detto Giovanni Stradano, flandrus Pictor et inventor, Roma 1997. - (244-245, 252, 371-374, 381)
2) Raimondi, Eugenio, Delle caccie libri quattro aggiuntovi 'n questa nuova 'mpressione il quinto libro della villa, in Napoli, per Lazzaro Scoriggio, 1626. - (158-164)
3) Santonocito, Daniela, Los grabados del Libro de la montería, (Sevilla: Andrea Pescioni, 1582) in La Literatura Medieval Hispanica en la Imprenta (1475-1600), Universitat De Valencia, Valencia 2016, pp. 215-242 - (133-234)
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