Titolo Proprio: Colpo di punta nel petto
Autore: Odoardo Fialetti
Collocazione: p. 64
Classificazione: Arti liberali e varie
IconClass: 45C13(SWORD): 31A(+3): 33B2: 31EE234631: 31A22611: 45C13(DAGGER)
Datazione Certa: 1605
Tecnica: Calcografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 12 x 22
Tag: scherma, spada, spadaccino,
Per Nicoletto Giganti, «colui, che si diletta far professione d’armi» deve assolutamente «[…] havere conoscimento del contrario delle guardie» cioè dei colpi, «saper tirare la stoccata, ove vedrete ch’il vostro nemico è scoperto». L’importanza della rapidità dell’esecuzione e della gerarchia dei movimenti è tutto per l’autore, infatti precisa che «[…] se egli fusse un poco scoperto nel petto, bisogna andare à stringerlo piano, con la spada bassa, tenendo la punta verso il petto dell’inimico; e con il pugnale alla guardia della sua spada […]». Elenca poi l’ordine di esecuzione dei movimenti da effettuare secondo un ordine preciso per una buona riuscita del colpo: «[…] come sarete in misura, tirarete prima la spada, poi la vita, e dopò il piede, che vedrete l’effetto di questa figura. […] Il contrario fareste, se voi moveste prima la vita, e poi tiraste la stoccata; poiche egli se n’avvederebbe, e potrebbe parare, e rispondere nel medesimo tempo, e all’hora voi saresti in pericolo […]».
La precisione e l’ordine di esecuzione tornando molto spesso nelle parole dell’autore come punti imprescindibili dell’arte della scherma. Le parole del Giganti rispecchiano puntualmente ciò che accade in figura: l’uomo sulla destra, armato di pugnale e spada, affonda quest’ultima nel petto del nemico, anch’egli armato di spada e pugnale.
Bibliografia:
1) Giganti, Nicoletto, Scola, ouero teatro nel quale sono rappresentate diuerse maniere, e modi di parare e di ferire di spada sola, e di spade, e pugnale, in Venetia, appresso Gio. Antonio, & Giacomo de Franceschini, 1606 - (p. 65)
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