Descrizione:

L’autore precisa all’inizio del paragrafo che pur essendo «Le Guardie con artificio […] infinite […] io in questo mio primo libro ne porrò trè sole, che sarà una luce, e strada à gli intendenti di fare quante guardie vorranno […]».
In questa prima «guardia artificiosa», lo schermidore, piegandosi sul ginocchio sinistro, lascia indifeso tutto il lato sinistro del corpo, puntando la spada e il pugnale verso sinistra. Avendo pertanto il lato sinistro del corpo completamente scoperto «[…] verrà l’inimico à ferirvi nella parte scoperta […]», nonostante ciò egli sarà in pericolo, sarà in pericolo, poiché lo schermidore in guardia artificiosa potrà parare e ferirlo in un sol momento. Il Giganti precisa che queste «[…] guardie di artificio sono per huomini studiosi, che hanno conoscimento di tempo, e di misura, e che hanno buona prattica, perche in queste guardie si possono far molte cose […] come parare, e ferire in un tempo; parare, e fare una finta, una passata, o tutto quello che saprete fare in altre guardie, nelle quali sete esercitato». L’autore conclude avvertendo il lettore che «Questa guardia inganna molto quelli, che sanno, e che non sanno giuocare d’armi; perche vedendovi discoperto, vi tirarà à quella parte scoperta; e voi facilmente parando, e ferendo al modo descritto sopra nelle prime lettioni […]»

Bibliografia:
1) Giganti, Nicoletto, Scola, ouero teatro nel quale sono rappresentate diuerse maniere, e modi di parare e di ferire di spada sola, e di spade, e pugnale, in Venetia, appresso Gio. Antonio, & Giacomo de Franceschini, 1606 - (p. 71)

Nessuna immagine a confronto

Nessuna immagine a confronto