Titolo Proprio: Finta con spada e pugnale ferendo al di sopra dell’avversario
Autore: Odoardo Fialetti
Collocazione: p. 76
Classificazione: Arti liberali e varie
IconClass: 45C13(SWORD): 31A(+3): 45C13(DAGGER)
Datazione Certa: 1605
Tecnica: Calcografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 12 x 22
Tag: scherma, spada, spadaccino,
Esordendo con un elogio all’importanza della conoscenza del tempo e della misura, basi fondamentali della scherma, il Giganti si concentra poi sul rapporto tra finta e cavazione. «La Cavatione», afferma, «consiste tutta nel nodo della mano»: pertanto l’atto di evitare la parata dell’avversario, facendo girare la propria punta attorno alla lama dell’avversario con un movimento a spirale, parte tutto dal polso dello schermidore. La finta invece «[…] è il mostrare di fare una cosa, e non farla». I due concetti, per Nicoletto Giganti, sono inscindibili: «[…] non si può far Finta senza Cavatione, […] Io non posso trattare di Finta, ch’io non includa la Cavatione». In figura troviamo due schermidori nudi, entrambi armati di spada e pugnale. Mentre lo schermidore sulla sinistra cerca di colpire al fianco sinistro l’avversario, quest’ultimo parando il colpo di spada col pugnale, lo ferisce nello stesso momento al petto, facendolo sanguinare.
Bibliografia:
1) Giganti, Nicoletto, Scola, ouero teatro nel quale sono rappresentate diuerse maniere, e modi di parare e di ferire di spada sola, e di spade, e pugnale, in Venetia, appresso Gio. Antonio, & Giacomo de Franceschini, 1606 - (p. 77)
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