All’interno di una cornice sormontata da un bucranio antropomorfo, troviamo il ritratto del maestro di scherma Ridolfo Capoferro da Cagli. Egli è un uomo con barba e baffi, con un’ampia gorgiera e un mantello che copre petto e braccio sinistro. La mano sinistra, l’unica visibile, tiene una spada, mentre lo sguardo è fisso sul lettore. Subito sopra troviamo il nome del personaggio ritratto, scritto all’interno della cornice: «RODULPHUS CAPOFERUS CALLIENSIS AETAT. A LII» cioè «Ridolfo Capoferro di Cagli, di cinquantadue anni». Tutt’intorno alla cornice troviamo un’innumerevole quantità di armi da taglio, armi inastate e scudi, tipici dell’iconografia del «maestro d’arme». Sono infatti facilmente distinguibili alabarde, picche, spiedi, aste, pugnali, targhe e rotelle. Il puttino alla sinistra del lettore reca un umbone curvo rettangolare con delle aste; l’altro sulla destra invece tiene con entrambe le mani un grande scudo circolare, un pugnale e una spada.

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