Nella figura in oggetto troviamo una simulazione di un duello di scherma, sintetizzato nella raffigurazione di due spade identiche accompagnate da alcune linee curve che simulano l’andamento dei passi degli spadaccini. Le direttive dell’autore su come eseguire questo colpo si ritrovano nella spada che nel pomo presenta la lettera maiuscola «D» di «diestro», cioè spadaccino: essa è posizionata in verticale con la punta rivolta verso l’alto. L’altra spada, che appartiene all’avversario, è posta più in alto, in orizzontale, con la punta rivolta verso sinistra. A sinistra troviamo due circonferenze concentriche, che corrispondono al corpo del «diestro». Accanto l’elsa della spada del «diestro» e del nemico troviamo una serie di linee curve, le quali collegano svariati punti, «A» e «B», in cui sono presenti le iscrizioni «PIEDER PIEIZQR», cioè piede destro e piede sinistro, che fanno riferimento alla posizione dei piedi che il «diestro» e l’avversario dovranno rispettare durante il duello. L’incisione mostra come, avanzando il nemico, il «diestro» potrà fermarlo e ferirlo con un colpo di taglio o un rovescio. L’incisione si ripete identica alle cc. 183r, 192r e 193r.

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