Titolo Proprio: Gufi
Autore: Ignoto
Soggetto: Gufo
Identificativo: 48 [1] 18.179
Collocazione: c. 46v
Classificazione: Medicina
IconClass: 13B47(GUFO)
Datazione Certa: 1536
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 6,4 x 5,2
Tag: rapace, topo, Avicenna, Plinio

Descrizione:

La xilografia raffigura due gufi, uno ad ali spiegate e l'altro con un topo tra il becco. Il gufo è descritto come un uccello notturno, solitario e inquietante, che si nutre nell’oscurità e rifugge la luce del giorno. Secondo il testo, abita in luoghi bui, si nutre di topi, uova e persino dell’olio delle lampade. Quando è attaccato da uccelli diurni, si difende con gli artigli. Il gufo è associato alla notte così come il corvo al giorno, e i due sono presentati come antagonisti naturali: si attaccano a vicenda e si nutrono reciprocamente delle uova dell’altro. Secondo Avicenna: il sangue, la carne e il brodo del gufo sono efficaci contro l’asma. Plinio il Vecchio afferma che le sue zampe, bruciate con la piantaggine (Plantago lanceolata, pianta erbacea perenne e diffuda in tutto il mondo) proteggono contro i morsi dei serpenti. Infine, gli occhi del gufo, trasformati in collirio o ridotti in cenere, avrebbero proprietà curative per la vista e persino per alcuni tipi di disturbi mentali lievi.

Note:

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Bibliografia:

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